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Bollettino IACM del 3 agosto 2012
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Scienza/Umana — La cannabis ha migliorato i sintomi della sclerosi multipla in un ampio studio clinico
In uno studio clinico con 279 pazienti affetti da sclerosi multipla un estratto di cannabis ha migliorato la rigidità muscolare, i dolori, gli spasmi e il sonno. Lo studio “la sclerosi multipla e l’estratto di Cannabis (MUSEC)” è stato diretto dal Dr. John Zajicek, un professore dell'Università di Plymouth e condotto in 22 ospedali del Regno Unito. Una capsula di estratto contiene 2,5 mg THC e 1,25 mg di CBD (cannabidiolo). Una fase di adattamento della dose di 2 settimane, in cui i partecipanti potevano aumentare la dose giornaliera da 5 mg ad un massimo di 25 mg di THC, è stata seguita da una fase di 10 settimane di mantenimento della dose.
La valutazione di sollievo nel paziente ha riportato che i cambiamenti nella rigidità muscolare dopo 12 settimane è stata quasi doppia con la cannabis che col placebo (29,4 per cento vs 15,7 per cento). Risultati simili sono stati trovati anche per il dolore, gli spasmi e la qualità del sonno. Gli autori hanno concluso: “Lo studio ha raggiunto il suo obiettivo primario di dimostrare la superiorità di CE [cannabis extract] rispetto al placebo nel trattamento della rigidità muscolare nella SM. Ciò è stato supportato dai risultati delle variabili secondarie di efficacia.”
Scienza/Umana — Secondo un sondaggio il Sativex migliora una serie di sintomi nella sclerosi multipla
L'uso dell’estratto di cannabis Sativex porta ad un miglioramento di tutta una serie di attività funzionali quotidiane, una riduzione dell'uso concomitante di farmaci anti-spasticità e dell'uso di altre risorse sanitarie. Questo è il risultato delle risposte ad un sondaggio da parte di pazienti e di chi si prende cura di loro condotto dal Dr. William Notcutt di James Paget University Hospital di Great Yarmouth, Regno Unito.
Il breve questionario è composto prevalentemente da domande a scelta multipla, insieme ad alcune domande a testo libero rivolto al paziente e alla persona che prevalentemente si prende cura di lui. E' stato distribuito ai medici che hanno prescritto il Sativex nel Regno Unito, con la richiesta di girarlo a loro volta a tutti i pazienti che avevano ricevuto prescrizioni ripetute di Sativex nelle precedenti 16 settimane. La maggior parte dei pazienti aveva la SM, e le ragioni principali per l'utilizzo di Sativex erano la spasticità ed il dolore. Il tasso di risposta è stata del 57 per cento, con 124 questionari restituiti.
Scienza/Umana — Secondo uno studio sperimentale il THC può agevolare l’estinzione della paura nei disturbi d'ansia
Il THC ha impedito il riaccendersi della paura in un esperimento di apprendimento nell’estinguerla. Questo è il risultato di uno studio controllato con placebo, con 29 soggetti sani presso il Dipartimento di Psichiatria della University of Michigan in Ann Arbor, USA. I partecipanti sono stati sottoposti ad un paradigma standard di estinzione della paura. In questo esperimento di condizionamento classico uno stimolo neutro, per esempio un suono, è seguito da un secondo stimolo (sgradevole), ad esempio dolore. Se questo esperimento viene ripetuto il primo stimolo (neutro) provoca una reazione fisica, poiché il soggetto si aspetta che segua il dolore (il secondo stimolo). Nell’apprendimento dell’estinzione questa risposta al primo stimolo viene eliminata quando questo stimolo è presentato in assenza del secondo (sgradevole) stimolo. L’apprendimento dell'estinzione è un approccio di prima linea per il trattamento di disturbi d'ansia.
Nello studio 14 partecipanti hanno ricevuto THC per via orale due ore prima dell'apprendimento dell’estinzione, mentre 15 hanno ricevuto un placebo. 24 ore dopo l’apprendimento dell’estinzione sono stati esaminati di nuovo. Rispetto ai soggetti che hanno ricevuto placebo, i soggetti che hanno ricevuto THC hanno presentato una migliore estinzione della paura. Il THC può quindi essere utile per migliorare il trattamento dei disturbi d'ansia come il disturbo post traumatico da stress. Gli scienziati hanno concluso che "questi risultati forniscono la prima evidenza che il miglioramento farmacologico di apprendimento dell’estinzione è fattibile negli esseri umani che utilizzano modulatori del sistema dei cannabinoidi, e possono così giustificare ulteriori sviluppi e sperimentazioni cliniche."
Scienza/Umana — La cannabis riduce i sintomi nei pazienti con grave disturbo da stress post-traumatico
I sintomi di gravi stress post-traumatici in un giovane sono stati significativamente migliorati seguendo un programma di auto-trattamento con la cannabis, secondo un case report del Dipartimento di Psichiatria della Hannover Medical School, in Germania. Dall’età di circa quattro anni il paziente è stato vittima di lunga data di abusi sadici sessuali dal padre e dallo zio paterno, che continuarono fino all'età di 15 anni quando ha tentato di suicidarsi per la seconda volta.
Gli autori del rapporto hanno visto il paziente diversi anni dopo, quando è stato ammesso al reparto psichiatrico per la sicurezza e la stabilizzazione nel corso di una crisi con gravi flashback incontrollati, attacchi di panico e impulsi di auto-mutilazione. Questi avevano portato in passato a gravi auto-lesioni (principalmente lacerazioni da taglio con coltelli). Dopo alcuni giorni di trattamento e stabilizzazione è stato rinviato al centro di trattamento psicoterapico. Nelle settimane successive le sue condizioni migliorarono notevolmente. Quando gli fu chiesto la sua opinione circa il miglioramento della sua condizione, ha confessato che aveva imparato a fumare la resina di cannabis da alcuni altri pazienti ricoverati. Aveva scoperto che poteva impedire stati dissociativi fumando cannabis non appena sentiva la riattivazione e l’intensificazione dei ricordi traumatici vissuti come flashback. Anche se ancora sperimentava fenomeni di flashback dopo l'uso di cannabis, essa alterava il loro corso e l'intensità. Gli autori hanno condotto una revisione sulla questione ed hanno concluso: "Si stanno accumulando prove che i cannabinoidi potrebbero svolgere un ruolo nella estinzione della paura e in effetti antidepressivi."
Notizie in breve
Francia — Conferenza sull’uso medico della cannabis
Un convegno sull'uso medico della cannabis e cannabinoidi si terrà presso il Parlamento europeo a Strasburgo il 19 ottobre 2012, organizzato da Icare (Strasburgo) e Action Sida Ville (ASV-Strasbourg).
Avancées pharmacologiques et utilisations thérapeutiques des cannabinoïdes
Scienza/Umana — La cannabis migliora la cognizione nel disturbo bipolare
Rispetto ai soggetti affetti da disturbo bipolare che non utilizzano cannabis, coloro che invece ne hanno usata hanno dimostrato prestazioni migliori nelle misure di attenzione, velocità di elaborazione e memoria di lavoro. Nello studio 50 pazienti con disturbo bipolare e utilizzanti cannabis (CUD) sono stati confrontati con 150 pazienti non utilizzanti cannabis. Gli scienziati hanno scritto: "È interessante notare che i pazienti bipolari con storia di CUD hanno avuto una performance neurocognitiva migliore rispetto ai pazienti senza storia di CUD."
The Zucker Hillside Hospital, Glen Oaks, New York, USA.
Braga RJ, et al. Psychiatry Res. 17 luglio 2012. [in stampa]
Scienza/Umana — L'uso di cannabis non altera la funzionalità della tiroide
I livelli nel sangue degli ormoni tiroidei erano normali in 24 consumatori regolari di cannabis. Gli scienziati hanno concluso: "Questi risultati depongono contro una influenza rilevante del consumo cronico di cannabis sulla funzione tiroidea negli esseri umani."
Dipartimento di Psichiatria, Psicoterapia e Psicosomatica, Evangelisches Krankenhaus Castrop-Rauxel, Germania. "www.ncbi.nlm.nih.
Bonnet U. Pharmacopsychiatry. 20 luglio 2012. [in stampa]
Scienza/Umana — Uso di cannabis associato ad un aumentato rischio di nascita pretermine
In uno studio clinico di grandi dimensioni, con 3234 donne sane in gravidanza, l'uso di cannabis ha aumentato il rischio di parto pretermine. Ci sono state 4,9 per cento di nascite pretermine. Gli scienziati hanno riferito diversi fattori di rischio, compreso l'uso di cannabis, ma l'aumento del rischio era basso.
Lyell McEwin Hospital, Adelaide, Australia.
Dekker GA, et al. PLoS One, 2012;7(7):e39154.
Scienza/Cellule — Gli endocannabinoidi alleviano le condizioni pro-infiammatorie
L'applicazione di endocannabinoidi a certe cellule immunitarie della retina, aiuta le cellule della retina a sopravvivere in condizioni infiammatorie attraverso la creazione di un ambiente anti-infiammatorio. Gli scienziati hanno concluso che i cannabinoidi possono rappresentare una " chiave molecolare per modulare il sistema immunitario innato tale che il bilanciamento nella generazione di citochine pro e anti-infiammatorie crei un ambiente ideale per la sopravvivenza". La retina è un tessuto sensibile alla luce che riveste la superficie interna dell'occhio.
Dipartimento di Patologia Oculare, Vision Research Foundation, Chennai, India.
Krishnan G, Chatterjee N. Glia. 17 luglio 2012. [in stampa]
Scienza/Animale — L'attivazione del recettore CB2 inverte la carenza di memoria causata da amiloide
Iniezioni di amiloide in cervelli di ratti ha causato alcune modifiche che sono tipiche del morbo di Alzheimer. Il trattamento con un cannabinoide che si lega al recettore CB2 ha invertito questi effetti e ripristinato le capacità cognitive e la memoria.
Istituto di Anestesiologia, Cleveland Clinic, USA.
Wu J, et al. Neurobiol Aging. 12 luglio 2012. [in stampa]
Scienza/Animale — L'angiotensina II induce il rilascio di endocannabinoidi
L’angiotensina II aumenta la pressione sanguigna. Ora è stato dimostrato che questo ormone induce anche il rilascio dell’endocannabinoide 2-AG dalle pareti dei vasi sanguigni, che attenua l'effetto vasocostrittore dell'angiotensina II attivando i recettori CB1.
Semmelweis University, Budapest, Ungheria.
Szekeres M, et al. J Biol Chem. 11 luglio 2012. [in stampa]
Scienza/Animale — Alte concentrazioni di anandamide durante l'allattamento induce sovrappeso in età adulta
Topi neonati che hanno ricevuto anandamide via orale durante l’intero periodo di allattamento, durante l'età adulta erano in sovrappeso e hanno mostrato un maggiore apporto alimentare. Erano anche ad alto rischio per lo sviluppo di diabete.