- Pubblicato
- Ultimo aggiornamento
- tempo di lettura
Bollettino IACM del 17 febbraio 2008
- Authors
Il Ministro degli Affari Sociali e della Salute si propone di pubblicare delle linee guida sull’uso medico della cannabis. Poco più di un anno fa l’Agenzia Nazionale dei Farmaci ha concesso il primo permesso di usare cannabis a un malato con dolore cronico derivante da una lesione alla schiena. L’Agenzia aveva inizialmente rifiutato la domanda, basata su una prescrizione di un medico olandese. Il malato aveva fatto appello al Tribunale amministrativo regionale, che aveva annullato la decisione.
La decisione del tribunale ha anche forzato il Ministro degli Affari Sociali e della Salute a chiarire la legge. Ci si attende che in pochi mesi ci saranno dei cambiamenti per permettere la prescrizione di cannabis. In ogni caso, la prescrizione di cannabis a scopo medico richiederà il permesso dell’Agenzia Nazionale dei Farmaci.
Il rapporto è disponibile sul sito: http://yle.fi/news/id77759.html
(Fonte: YLE News del 17 Dicembre 2007)
USA — La più grande associazione americana di medici chiede la riclassificazione della cannabis e la protezione dei pazienti che la usano secondo le leggi statali
La più grande associazione americana di medici, l’American College of Physicians (ACP), ha chiesto al governo federale di alleviare lo stretto divieto all’uso di cannabis come medicina e accelerare la ricerca sui suoi usi terapeutici. In un documento ugfficiale di 13 pagine, l’associazione, forte di 124.000 iscritti, chiede al governo di togliere la cannabis dalla Tabella I degli stupefacenti, in cui è attualmente inserita insieme a eroina e LSD. Questa Tabella riguarda i farmaci senza valore medicinale e con alto potenziale di abuso.
Nel documento l’ACP esprime le seguenti 5 posizioni:
"Posizione 1: l’ACP sostiene la programmazione e il finanziamento di rigorose valutazioni scientifiche sui potenziali benefici terapeutici della marijuana e la pubblicazione dei risultati. (…)
Posizione 2: l’ACP incoraggia l’uso di forme non-fumate di THC che hanno provato valore terapeutico
Posizione 3: l’ACP sostiene la procedura in corso per ottenere dal governo cannabis di qualità adatta alla ricerca
Posizione 4: l’ACP chiede che venga rivisto con urgenza lo stato della marijuana come sostanza controllata della Tabella I e la sua riclassificazione in una Tabella più appropriata, considerate le prove scientifiche sulla sua sicurezza e efficacia in diverse condizioni cliniche.
Posizione 5: l’ACP supporta con forza l’esenzione dall’incriminazione federale, la responsabilità civile e la sanzione professionale, come perdite di licenze o credenziali, dei medici che prescrivono o distribuiscono marijuana medica in accordo con le leggi statali."
IL documento è disponibile sul sito dell’ACP:
http://www.acponline.org/acp_news/medmarinews.htm
(Fonte: Los Angeles Times del 14 Febbraio 2008, sito ACP)
Notizie in breve
USA — Oregon e Nevada
Secondo notizie giornalistiche ci sono attualmente circa 16.000 pazienti in Oregon e 900 in Nevada, che sono autorizzati a usare cannabis a scopo medico, secondo le leggi statali. (Fonti: Oregonian of 4 February 2008, Nevada Appeal del 4 Febbraio 2008)
Gran Bretagna — Simposio
Un simposio congiunto dell’Academy of Pharmaceutical Sciences e della Royal Pharmaceutical Society della Gran Bretagna intitolato "Farmaco cannabinoidi" è stato tenuto il 10 Marzo 2008 a Londra. Ulteriori informazioni su: http://www.rpsgb.org/worldofpharmacy/events. (Fonte: Comunicazione personale)
Scienza — Cognizione
Ricercatori dell’Università di Toronto, Canada, hanno investigato le funzioni cognitive in un gruppo di 140 pazienti con sclerosi multipla, di cui 10 erano consumatori di cannabis. I consumatori di cannabis hanno avuto risultati signioficativamente peggiori nella velocità di elaborazione delle informazioni, nella memoria operativa e nell’attenzione sostenuta, nel test chiamato Symbol Digit Modalities Test (SDMT). I ricercatori suggeriscono di condurre ulteriori studi per chiarire se l’uso di cannabis è responsabile di tale peggiore performance. (Fonte: Ghaffar O, et al. Neurology 2008, Feb 13 [Pubblicazione elettronica anticipata rispetto alla stampa])
Scienza — Decorso dell’uso di cannabis
Scienziati tedeschi hanno investigato il decorso naturale dell’uso, abuso e dipendenza da cannabis, per un periodo di 10 anni in 3021 soggetti di età 14-24 anni all’inizio. Nella ricerca, che sarà pubblicata in marzo, circa un terzo del campione (34.2 per cento) ha usato cannabis alemno una volta. Il 46.3 per cento di quelli che avevano usato cannabis più di 5 volte a inizio studio, hanno riferito di aver usato cannabis anche 10 anni dopo. (Fonte: Perkonigg A, et al. Addiction 2008;103(3):439-449)
Scienza — Allergia
Scienziati spagnoli hanno investigato le allergie alle foglie di cannabis. Hanno scoperto che le persone allergiche ai pomodori avevano un alto rischio di essere anche allergiche alle foglie di canapa. (Fonte: de Larramendi CH, et al. Int Arch Allergy Immunol 2008;146(3):195-202)
Scienza — Allergia
Ricercatori dell’università di Firenze, Italia, hanno investigato gli effetti di un cannabinoide sintetico (CP55,940), che come il THC si lega sia ai recettori CB1 sia ai CB2, sull’asma allergica negli animali. I sintomi asmatici delle cavie allergiche a una certa proteina (ovalbumina) sono migliorati notevolmente se gli veniova dato il cannabinoide prima dell’esposizione all’allergene. (Fonte: Giannini L, et al. J Cell Mol Med. 2008 Feb 4 [Pubblicazione elettronica anticipata rispetto alla stampa])
Scienza — Periodontosi
Scienziati neozelandesi hanno investigato se il fumo di cannabis è un fattopre di rischio per le periodontosi come il fumo di tabacco. Sono stati usati i dati di uno studio prospettico con 1015 participanti, seguiti dalla nascita (nel 1972 e 1973) fino all’età adulta (il gruppo chiamato “Dunedin birth cohort”). Il gruppo con la maggiore esposizione alla cannabis aveva un rischio circa doppio di avere segni di periodontosi. (Fonte: Thomson WM, et al. JAMA 2008;299(5):525-31.)
Scienza — Disturbo da iperattività
Scienziati neozelandesi hanno investigato l’associazione fra il disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) degli adulti e l’uso di cannabis in uno studio prospettico su 1265 bambini che al momento dello studio avevano 25 anni (il gruppo chiamato “Christchurch birth cohort”). L’uso di cannabis a 25 anni di età era significativamente associato con un aumento dei sintomi auto-riferiti di ADHD dell’adulto a quell’età. (Fonte: Fergusson DM and Boden JM. Drug Alcohol Depend. 2008 Jan 31 [Pubblicazione elettronica anticipata rispetto alla stampa])
Scienza — Steatosi epatica
Secondo ricercatori francesi, l’uso quotidiano di cannabis è associato con un rischio aumentato di steatosi epatica in malati di epatite C. Un totale di 315 pazienti con epatite C non trattata, che avevano subito una biopsia epatica, sono stati inclusi nello studio. L’uso quotidiano di cannabis era un fattore indipendente di rischio, che aveva raddoppiato la frequenza di statosi in confronto ai consumatori occasionali e ai non consumatori. (Fonte: Hézode C, et al. Gastroenterology 2008;134(2):432-9.)
Scienza — Cancro del polmone
In uno studio su 79 malati di cancro al polmone condotto da scienziati del Medical Research Institute della Nuova Zelanda, il forte consumo di cannabis fumata è risultato associato a un aumento di 6 volte del cancro al polmone. Questo è uno dei più piccoli studi su questo problema. Il più grande studio finora, fatto negli USA, non ha trovato un aumento di rischio di cancro al polmone nei fumatori di cannabis. (Fonte: Aldington S, et al. Eur Respir J 2008;31(2):280-6.)
Scienza — Gravidanza
In uno studio prospettico su 648 bambini, ricercatori dell’Università di Pittsburgh hanno trovato una diminuita performance in un test di intelligenza (Stanford-Binet Intelligence Scale) a 6 anni di età, se le loro madri avevano usato quotidianamente cannabis durante la gravidanza. (Fonte: Goldschmidt L, et al. J Am Acad Child Adolesc Psychiatry. 2008 Jan 22 [Pubblicazione elettronica anticipata rispetto alla stampa])