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Bollettino IACM del 1 marzo 2004

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Canada — Proposte per rendere la cannabis disponibile nelle farmacie

La marijuana medica potrebbe essere presto disponibile nelle farmacie, secondo proposte attualmente esaminate da vari gruppi specificamente interessati in consultazione con la Sanità canadese. Esponenti della Sanità canadese il 18 febbraio hanno incontrato farmacisti, esperti medici, polizia e utenti di cannabis terapeutica a porte chiuse per discutere l’accesso alla cannabis terapeutica.

Ray Joubert, del Collegio delle Farmacie del Saskatchewan, ha affermato che ha trovato grande favore l’idea di portare la marijuana alle farmacie locali. “Mi sembra che ci sia un interesse crescente in questo senso” ha detto.

Richard Viau, un esponente della Sanità canadese, ha dichiarato che i risultati di questi incontri saranno esaminati e che una serie di raccomandazioni ufficiali saranno pubblicate più avanti nel corso di quest’anno. Ha aggiunto di prevedere che le proposte approderanno al Consiglio dei Ministri per l’approvazione finale entro la fine dell’estate prossima. Dopodiché potrebbe prendere il via un progetto pilota per distribuire la marijuana attraverso le farmacie.

Tuttavia, il processo di coinvolgere tutte le farmacie canadesi potrebbe presentare qualche turbolenza in quanto le province sono responsabili per l’assistenza sanitaria. “Se il progetto pilota avrà successo, le province e i territori dovranno tenerne conto e modificare la loro legislazione per adeguarsi e permetterne la realizzazione” ha affermato Viau, aggiungendo che all’inizio di febbraio risultavano registrati in Canada 710 utenti di marijuana medica.

(Fonte: Calgary Herald del 19 febbraio 2004)

USA — Conferenza internazionale su droghe e guida reclama tolleranza zero

Una Conferenza internazionale intitolata “Sviluppo di strategie globali per l’identificazione, la sanzione e il trattamento dei guidatori sotto l’effetto di stupefacenti” è stata tenuta a Tampa in Florida il 23-24 febbraio 2004 sponsorizzata dal Gruppo Walsh, dall’Istituto Nazionale sull’Abuso di Droghe (NIDA) e dall’Ufficio Nazionale sulla Politica del Controllo delle Droghe (ONDCP).

La conferenza è stata l’occasione per promuovere una strategia di tolleranza zero, nonché leggi ad hoc formulate in modo che la presenza di qualunque droga illecita, o metabolita di essa, in un fluido corporeo (sangue, urina, saliva, sudore) fosse considerata equivalente alla guida sotto l’effetto di droghe. Questa proposta, che è stata sviluppata da un gruppo di consenso nel 2002, recita “Gli stati dovrebbero considerare leggi ad hoc che proibiscano la guida, la conduzione o l’effettivo controllo fisico di un veicolo a motore nel caso sia presente droga in qualsivoglia quantità misurabile nel sangue, nell’urina, nella saliva o in altri liquidi organici”.

Dato che i metabolici del THC possono essere ritrovati nelle urine per molti giorni o settimane dopo l’ultima assunzione, tale proposta non è intesa ad aumentare il grado di sicurezza sulle strade, ma piuttosto a identificare gli utenti di droghe.”L’esperienza americana con l’accertamento della droga sul posto di lavoro ci ha preparato all’accertamento della guida sotto l’effetto di droghe” ha affermato alla conferenza l’ex direttore della NIDA Robert Dupont. “Dobbiamo allontanarci dal concetto che ‘ non si può guidare in uno stato compromesso dall’assunzione di droghe ‘ per abbracciare il concetto che ‘ non si può guidare assumendo droghe e basta ‘ “.

PDF dal gruppo di consenso nel 2002:

http://www.walshgroup.org/FINAL%20CONSENSUS%20with%20inside%20cover%20text.pdf

(Fonti: http://www.walshgroup.org , NORML del 26 febbraio 2004)

Notizie in breve

USA — nessuna nuova sentenza della corte

Una corte d’appello federale della California ha rifiutato di riconsiderare la sua sentenza che permette ai californiani di coltivare e usare la cannabis a scopi terapeutici. L’amministrazione Bush aveva chiesto alla corte, per il Nono Distretto, di tenere una nuova audizione su quella sentenza, emessa da tre giudici in dicembre in base ad una denuncia inoltrata da due donne affette da malattia cronica. Ma in un ordine del 26 febbraio la corte ha rifiutato di dar corso alla richiesta. La sentenza permette a decine di migliaia di cittadini della California e di sei altri stati occidentali le cui leggi consentono l’uso terapeutico della marijuana di continuare nella pratica senza incorrere in sanzioni federali. (Fonte: New York Times del 27 febbraio 2004)

Giamaica — comitato parlamentare per la decriminalizzazione

Il comitato parlamentare riunito per studiare il rapporto della commissione nazionale sulla ganja ha deciso il 17 febbraio di appoggiare la decriminalizzazione della ganja per uso privato personale, raccomandando che “le leggi pertinenti siano emendate in modo che l’uso privato, personale di ganja non sia più reato”. La commissione sulla ganja, guidata dal Professor Barry Chevannes, aveva raccomandato nel 2001 che l’uso personale di ganja fosse decriminalizzato.

Il rapporto è disponibile sul sito : www.cannabis-med.org/science/jamaica.htm (Fonte: The Jamaica Gleaner del 18 febbraio 2004)

Spagna — Catalogna

Il ministero della sanità del governo regionale della Catalogna (capitale: Barcellona) ha annunciato che intende rendere disponibile per i pazienti un estratto di cannabis, dal momento che “non si può negare la possibilità del valore medicinale di taluni estratti di cannabis”. Ad oggi è disponibile in Ispagna solo il derivato sintetico del THC nabilone, importato dal Regno Unito. (Fonte: azprensa.com del 28 febbraio 2004)

Scienza — attività antinfiammatoria del CBD

Ricercatori italiani dell’Università di Milano-Bicocca hanno dimostrato che il cannabidiolo (CBD), un costituente non psicoattivo della cannabis, è efficace nel ridurre l’infiammazione acuta indotta nella zampa di ratto dall’alga marina Chondrus crispus. Il CBD riduce i livelli di prostaglandina E2, l’attività della ciclo-ossigenasi e la produzione di ossido di azoto e dei radicali liberi, incrementati a conseguenza del processo flogistico. I ricercatori hanno concluso che “il cannabidiolo ha un effetto favorevole su due sintomi dell’infiammazione in atto: l’edema e l’iperalgesia”. Iperalgesia sta per aumentata sensibilità al dolore. (Fonte: Costa B, et al. Naunyn Schmiedebergs Arch Pharmacol 2004 [pubblicazione elettronica precedente la stampa])