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Bollettino IACM del 13 dicembre 2005

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Scienza — In uno studio clinico, la cannabis riduce il dolore neuropatico da sclerosi multipla

I ricercatori inglesi del Walton Centre for Neurology and Neurosurgery di Liverpool hanno dimostrato che l’estratto di cannabis Sativex della GW Pharmaceuticals è efficace nel ridurre il dolore centrale neuropatico e i disturbi del sonno in malati con sclerosi multipla (SM). "Il dolore central neuropatico è frequente nei malati di SM. Può essere estremamente debilitante e rispondere poco alle terapie disponibili," ha detto la Dr Carolyn Young, ricercatore principale dello studio.

Lo studio, di 5 settimane controllato con placebo, è stato condotto in 66 pazienti con SM che avevano dolore neuropatico cronico. 64 pazienti hanno completato lo studio, e di questi 32 hanno ricevuto l’estratto di cannabis e 32 il placebo. Il Sativex contiene uguali quantità di THC e cannabidiolo (CBD) ed è somministrato come spray sotto la lingua. La dose quotidiana massima di THC era 25 mg (range: 5-65 mg). Il dolore e i disturbi del sonno sono stati registrati giornalmente su una scala numerica a 11 punti. La cannabis ha provocato una riduzione media del dolore di 2.7 (base: 6.5) in confronto con 1.4 (base: 6.4) nel gruppo del placebo. Il sonno era significativamente migliorato di 2.5 punti con la cannabis ma di solo 0.8 punti con il placebo. L’estratto di cannabis è stato in genere ben tollerato, sebbene più pazienti che con il placebo abbiano riferito capogiri, bocca secca e sonnolenza.

Sulla base di questi risultati, pubblicati nella rivista Neurology, il Sativex è stato approvato come farmaco in Canada per il sollievo sintomatico del dolore neuropatico negli adulti con SM ed è disponibile in farmacia da giugno 2005.

(Fonti: Rog DJ, Nurmikko TJ, Friede T, Young CA. Randomized, controlled trial of cannabis-based medicine in central pain in multiple sclerosis. Neurology 2005;65(6):812-9; comunicato stampa della GW Pharmaceuticals del 27 Settembre 2005)

Scienza — Indagine sull’uso medico della cannabis nell’anemia falciforme

Un’indagine attraverso un questionario anonimo è stata condotta al Central Middlesex Hospital di Londra fra adulti sofferenti di anemia falciforme (AF). 86 soggetti di età 23-39 anni hanno partecipato allo studio. 31 avevano usato cannabis nei precedenti 12 mesi per alleviare sintomi associati con l’AF. La via principale di assunzione in tutti eccetto 2 pazienti era il fumo. Le principali ragioni dell’uso erano: 52% per ridurre il dolore, 39% per provocare rilassamento o alleviare ansia e depressione.

l’AF è una malattia del sangue causata da una mutazione genetica, più comune fra i popoli dell’Africa e dell’India, ma presente anche fra quelli di origine mediterranea o medio-orientale.

Questa mutazione provoca un’alterazione dell’emoglobina, la proteina trasportatrice dell’ossigeno dei globuli rossi. Il dolore è uno dei sintomi più importanti dell’AF. Può essere abbastanza grave da richiedere oppioidi come analgesici, può presentarsi a intervalli imprevedibili, è associato a infiammazione e può diventare cronico.

(Fonte: Howard J, Anie KA, Holdcroft A, Korn S, Davies SC. Cannabis use in sickle cell disease: a questionnaire study. Br J Haematol 2005;131(1):123-8.)

Notizie in breve

USA — Indagine nel Wisconsin

Un’inchiesta in tutto lo stato comunicata il 14 settembre ha rivelato che i residenti del Wisconsin sono a favore della legalizzazione della cannabis per uso medico. L’indagine telefonica su 600 residenti scelti a caso è stata condotta nel luglio 2005 dalla Chamberlain Research Consultants nell’ambito della loro indagine trimestrale Wisconsin Trends. L’indagine sulla cannabis medica era stata commissionata dal Marijuana Policy Project (MPP). Il 75.7 percento ha detto di essere a favore di una legge che permettesse ai malati con cancro, sclerosi multipla o altre gravi malattie di usare marijuana a scopo terapeutico con l’approvazione del medico curante. I repubblicani sono a favore per il 68 percento, mentre i Democratici per l’83.9 percento. (Fonti: Comunicato stampa del MPP del 14 Settembre 2005, Oshkosh Northwestern del 28 Settembre 2005)

Scienza — L’atteggiamento dei medici

960 medici di famiglia, internisti, ginecologi, psichiatri, e specialisti delle dipendenze hanno dichiarato le loro opinioni sulla prescrizione legale di cannabis a scopo medico. Il 36 percento riteneva che essa dovrebbe essere legale e il 26 percento era senza preferenze. La specializzazione in medicina interna e ginecologia era associata con il sostegno dell’uso medico di cannabis, mentre gli psichiatri e gli specialisti delle dipendenze erano più spesso contrari. Gli autori scrivono che "i medici in generale sono meno a favore dell’uso di marijuana a scopo medico del pubblico americano in genere." Tuttavia, questi dati sono vecchi di oltre 4 anni. (Fonti: Charuvastra A, et al. J Addict Dis 2005;24(3):87-93; Reuters del 23 Aprile 2001)

Scienza — Cannabis e guida

In uno studio dell’Università del Maryland l’uso di cannabis non è risultato associato con il rischio di causare un incidente di circolazione. 6581 autisti ospedalizzati in un pronto soccorso negli anni 1997-2001 sono la base dell’analisi. I risultati delle analisi sulla presenza di alcool o altre droghe sono stati messi in relazione con i rapporti della polizia sull’incidente. La colpevolezza nell’incidente è risultata fortemente in relazione con l’uso di alcool. Al contrario nessuna associazione è stata trovata fra colpa e uso di cannabis. Tuttavia, siccome l’esame per i cannabinoidi è stato fatto solo sulle urine, non si sa se i guidatori fossero sotto l’effetto della cannabis al momento dell’incidente. (Fonte: Soderstrom CA, et al. Annu Proc Assoc Adv Automot Med 2005;49:315-30.)

Scienza — Endocannabinoidi e obesità

Una ricerca al Charité Hospital di Berlino ha mostrato che le concentrazioni degli endocannabinoidi circolanti (anandamide and 2-AG) erano significativamente più elevate nelle donne obese che nelle magre. D’altro canto, l’espressione dei recettori CB1 e dell’enzima idrolasi delle amidi degli acidi grassi (FAAH), che è il maggior responsabile della degradazione dell’anandamide, erano significativamente aumentate nel tessuto adiposo dei soggetti obesi rispetto ai controlli. I ricercatori osservano che i loro risultati "supportano la presenza di un sistema endocannabinoide periferico che è sovra regolato nell’obesità." (Fonte: Engeli S, et al. Diabetes 2005;54(10):2838-43.)

Scienza — Indice di massa corporea e cannabis

Ricercatori americani hanno investigato la correlazione fra l’uso di cannabis use e l’indice di massa corporea (BMI). Il BMI è una misura della relazione fra peso e altezza.. Gli obesi hanno un BMI alto. Lo studio su 297 donne ha mostrato che, sebbene la cannabis sia nota per stimolare l’appetito, l’uso di cannabis nell’anno precedente era più comune in donne con basso BMI, cioè in donne magre. (Fonte: Warren M, et al. J Addict Dis 2005;24(3):95-100.)