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Bollettino IACM del 11 novembre 2007

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Scienza — Il Nabilone riduce il dolore cronico causato da fibromialgia.

In uno studio controllato con placebo condotto all’Università di Manitoba, Canada, su 40 pazienti affetti da fibromialgia, il nabilone riduce il dolore e migliora la qualità di vita. Dopo una valutazione di base, i soggetti sono stati trattati sia con dosi crescenti di nabilone (da 0.5 mg assunto una volta al giorno la sera, a 1 mg due volte al giorno) per 4 settimane, che con il corrispondente placebo. Il nabilone è un derivato sintetico del THC con effetti simili.

Ci sono state significative diminuzioni del dolore, valutato su una scala analogica visiva, miglioramenti nel cosiddetto Questionario sull’Impatto della Fibromialgia, e una significativa riduzione di ansia nel gruppo trattato con nabilone per 4 settimane. Non ci sono stati significativi miglioramenti nel gruppo trattato con placebo. I ricercatori hanno concluso che il nabilone “sembra essere un benefico trattamento opzionale, ben tollerato nei pazienti affetti da fibromialgia, con significativi benefici nel sollievo del dolore e miglioramenti funzionali”.

(Fonte: Skrabek RQ, Galimova L, Ethansand Daryl K. Nabilone for the Treatment of Pain in Fibromyalgia. J Pain. 2007 Oct 30; [Electronic publication ahead of print]

Olanda — Il governo vuole estendere la disponibilità di cannabis nelle farmacie per ulteriori cinque anni.

Il governo Olandese ha dichiarato il 7 Novembre, che vuole promuovere lo sviluppo di farmaci a base di cannabis ed estendere la disponibilità della droga nelle farmacie nei futuri cinque anni al fine di aumentare la ricerca scientifica nel campo. Il governo spera nel progresso, nel campo dei farmaci a base di cannabis, da parte della ditta Olandese Echo Pharmaceuticals, ha detto il Ministro della Salute. Nel 2003, l’Olanda è diventata la prima nazione mondiale a rendere disponibile su ricetta la cannabis in farmacia.

“La cannabis medica deve diventare una medicina regolarmente registrata" ha detto, in una dichiarazione, il ministro della Salute Ab Klink, aggiungendo che vuole sviluppare la medicina a base di cannabis come seria possibilità. “La strada dello sviluppo, può prendere diversi anni, può fornire dettagli scientifici considerando il bilancio tra efficacia e sicurezza della medicina a base di cannabis,” ha aggiunto. Un portavoce del ministro ha detto che a migliaia di pazienti è stata prescitta cannabis in Olanda e 15000 persone l’hanno usata con fini medicinali, sebbene molti si approvvigionano più nei coffee shops che nelle farmacie.

Approfondimenti al: http://www.sciam.com/article.cfm?alias=dutch-want-cannabis-regis&chanID=sa003&modsrc=reuters

(Fonte: Reuters of 7 November 2007)

Notizie in breve

USA — Montana e Oregon

I medici del programma della cannabis medica del Montana hanno incluso 468 persone all’interno del programma, considerando che la cannabis può essere loro di aiuto. Le autorità della salute dello stato hanno anche rilasciato l’autorizzazione a 167 persone che possono coltivare fino a sei piante di cannabis per ogni paziente. Il programma della cannabis medica dell’Oregon include 14831 pazienti. (Fonte: Chicago Tribune of 28 October 2007, Bozeman Daily Chronicle of 2 November 2007)

USA — Suicidio

Robin Prosser, una donna di Missoula, Montana, sofferente di un grave e dolorosa patologia del sistema immunitario (Lupus erythematosus) si è suicidata. Usava cannabis per trattare la sua malattia. Nel Marzo di quest’anno agenti della DEA l’hanno colta con circa 13 g di cannabis, quantità in accordo con le leggi della cannabis medica del Montana. In Luglio ha scritto su un giornale la sua opinione al riguardo: “Datemi la libertà o datemi la morte. Forse la prossima campagna da intraprendere, è per una legge sul suicidio assistito nel nostro stato. Se non mi lasceranno vivere in pace, e con un po’ di dolore in meno, desidero che mi aiutino a morire umanamente” L’articolo completo di Mrs. Prosser è disponibile ondine all’indirizzo: http://tinyurl.com/2n6hrr. (Fonte: Missoulian of 27 October 2007)

USA — Associazione Psichiatrica Americana (American Psychiatric Association)

In un tentativo di promuovere il consenso dell’efficacia della cannabis medica, l’Associazione Psichiatrica Americana (American Psychiatric Association) ha annunciato un voto unanime in supporto alla protezione legale di pazienti che sotto raccomandazione medica usano la pianta a fine curativo. La dichiarazione evidenzia che l’Associazione supporta la “protezione per i pazienti e medici inseriti nel programma statale per la marijuana medica.” Approfondimenti: http://www.salem-news.com/articles/november072007/med_psyc_11707.php (Fonte: Salem-News.com of 7 November 2007)

Scienza — Uso da parte di adolescenti

In uno studio Svizzero è emerso che gli adolescenti consumatori di cannabis hanno, in rapporto uguale, la stessa probabilità di essere soggetti a problemi psicosociali dei coetanei non consumatori.

Nello studio sono stati inclusi un totale di 5263 studenti di età compresa tra i 16-20 anni, e suddivisi in 3 categorie, fumatori di cannabis (n= 455), fumatori di cannabis e tabacco (n=1703) e non consumatori (n=3105). E’ stato mostrato che i fumatori di sola cannabis hanno avuto migliori capacità funzionali dei coetanei fumatori sia di cannabis che tabacco. Comparati con i non consumatori, essi hanno migliori relazioni sociali con amici, praticano più sport, dimostrando però una minore propensione ai rapporti con i genitori e maggiori capacità ad essere promossi.

(Fonte: Suris JC, et al. Arch Pediatr Adolesc Med 2007;161(11):1042-7.)

Scienza — Sviluppo della prevenzione e tolleranza

In uno studio condotto su animali, ricercatori Canadesi e Statunitensi hanno dimostrato che l’uso di dosaggi ultra-bassi dell'antagonista dei recettori cannabinoidi “Rimonabant” previene lo sviluppo di tolleranza al trattamento con un agonista dei recettori CB1 (WIN55,212-2). Dopo una iniezione giornaliera per una settimana di cannabinoidi, l’effetto di riduzione del dolore diminuiva. Se dosaggi ultra-bassi dell’antagonista (rimonabant) venivano somministrati assieme ai cannabinoidi, l’effetto di riduzione del dolore persisteva.